29 Apr Qual è la Differenza tra Lodare e Sostenere?
È normale lodare una persona per un buon risultato raggiunto. Se uno dei nostri obiettivi nella relazione d’aiuto è sostenere la persona nel suo percorso di cambiamento possiamo però fare di meglio che semplicemente lodarla. In questo articolo spieghiamo in che modo.
Dopo diversi brutti voti in matematica Mario prende un bel 7 + nell’ultimo compito in classe. Il professore gli consegna il compito e gli dice: “Bravo Mario! Bel lavoro!”.
Niente di male: fai bene il tuo lavoro ti dico bravo; fai male il tuo lavoro ti dico somaro.
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che lodare una persona per un buon risultato non è il miglior modo per sostenerla.
Visto che uno dei nostri compiti nelle relazioni professionali d’aiuto è quello di sostenere la persona, soprattutto quando sta affrontando un percorso di cambiamento, cerchiamo di capire cosa si può fare di meglio.
Lodare i bambini per un buon risultato ottenuto non implementa la loro creatività perché li induce a ripetere sempre lo stesso processo che li ha portati alla lode.
Nel colloquio motivazionale la lode è considerata comunque un giudizio che pone l’operatore nel ruolo di “giudicante”.
Per questo motivo si propende piuttosto ad aiutare la persona a riflettere su quali delle sue qualità, risorse e punti di forza ha fatto leva per raggiungere quel risultato.
In sostanza si stimola la persona a concentrarsi sul processo che le ha permesso di raggiungere il risultato più che giudicarne l’esito.
“Come sei riuscito a risolvere quel problema?”
“Cosa ti ha spinto a prendere quella decisione?”
Ecco due semplici domande aperte che cambiano e arricchiscono la prospettiva molto più di un “Bravo!”
In questo modo sosteniamo la persona aiutandola ad aumentare la propria consapevolezza delle sue qualità: “non stiamo lì a riempire vasi ma ad accendere fuochi”: sono i fuochi che illumineranno il sentiero che porta verso il cambiamento positivo.